Sull'acqua galleggiava il votivo olio
in piccoli bicchieri di umana fede;
naturali timidi stoppini bruciavano
ragalando tremula luce in fiammelle d'Amore.
Erano i giorni prima di Pasqua
navate altari chiese... si riempivano come non mai
ad esprimere un bisogno vero e timoroso
o fors'anche la mai sazia onnipotenza terrena.
Ora... che Pasqua s'avvicina, ricordo
quelle piccole luci in ordinata fila...
e il gioco che facevamo con gli amici;
le guardavamo riflesse nei nostri occhi
come in specchi, senza opachi vapori
caleidoscopi d'innocenza e viver quotidiano
Specchi, di risate a squarciagola
accompagnate da canonici sacri scappellotti
Specchi, di un niente che non pesava a nessuno
anzi... era un vanto da esibire a petto gonfio
Specchi, dove furbate e bugie
avevano la vita di una bolla di sapone
Specchi, che guardando le ragazze
s'abbagliavano in riflessi d'emozione
Specchi, di un rispetto e di un dovere
che oggi tutti chiamano ""disuguaglianza""
Specchi, che se gridavi aiuto... aiuto... aiuto
non era solo Dio che rispondeva.
Tra qualche giorno è Pasqua
sarebbe bello se quelle tremule fiammelle
si potessero vedere... riflesse negli occhi
nella gente, nella vita che ancora ci aspetta.