Vivo in un mondo surreale,
dove si venera il Dio dell'ingiustizia.
L'inganno è l'ideale da raggiungere
e l'umiltà il male da distruggere.
Guardo da un vetro appannato ma non vedo,
sento discorsi impegnati ma non li ascolto,
percepisco odori fugaci ma non so riconoscerli.
Tutto è celato dall'oblio dell'indifferenza,
l'unico senso ancora vivo è quello della sopravvivenza.