Immortale, vetusta falciatrice
che all’improvviso appari,
mai non mostri il tuo volto.
Quale filo invisibile muove
la tua infallibile falce?
Tu conosci l’inevitabile attimo.
Il tuo freddo alito a volte
ho sentito, da lontano,
mentre mi osservavi arcigna.
Non era il momento o forse
chissà chi ti fermò, velata
ed altera percorri oscuri sentieri.
Non ascolti chi t’invoca
né chi ti maledice, silente
aspetti e nulla distingui.