Sorseggio le mie vili giornate senza voglie, annego assopendomi tra quelle calde lacrime di cristallo asciutte, pietrificate.
Tra le sabbie bianche di questa spiaggia di rugiada riposo:
inutilmente succube, inutilmente stanco.
Ma le mie quattro mura di tristezza s'assottigliano ogni giorno di piu'
E la carta e' il mio solenne giaciglio e il sogno il mio etereo cuscino.
Sopra di me comete d'ametista e profumi d'ozono dentro di me.
Pioggia insapore inonda la mia gola ispida; assaggio ogni singola goccia: qualcuna sa di me, un altra di te, un altra ancora di noi.
Tutto profuma di nulla.
Che il mondo spalanchi le sue vacue sbarre di nebbia e riveli ai miei occhi veggenti l'ossuta verita':
Siamo soli nell'universo!