Siedo sulla panchina
della stazione,
in attesa di salire
sul treno dei desideri.
Leggero il bagaglio
che appresso mi porto:
una valigia
piena di vissuto sofferto,
di sogni, di speranza,
d’illusioni buttate alla rinfusa.
E nel beauty-case,
il cuore ferito.
Quando giungerà il treno,
salirò a bordo,
siederò nella carrozza dell’amore
sognando di te, uomo mio,
che ancor forma non hai
se non nella mia mente.
Viaggerò di stazione in stazione,
come Psiche che cerca il suo amato.
Scenderò solo quando,
tra mille e mille volti,
t’avrò riconosciuto,
cingerò le braccia al tuo collo
e ti darò un bacio infinito.
Per il momento,
siedo sulla panchina
della stazione,
sola, anima vagabonda
in cerca d’amore.