Nel disegno
morbidamente espresso
come giro di cucchiaio nella cremosa densità
Nel profilo di onde
vellutate, piene
Nei contorni di crudità di miele,
nell’intensità di movimenti,
nella sinuosità
di gesti sprovveduti ma eccellenti
Nella musica dei suoni prodotti
nel pronunciare il mio nome
Fermarmi
guardarle
Mentre sei distratto
mentre sei del mondo
Quando
solo io le vedo,
solo io le posseggo,
le conosco,
colme di nettare,
succosi frutti,
calde, sublimi strumenti,
impietose dolcissime meraviglie...
Nell’elargire
alla mia pelle
paradisi sfiorati e morsi,
estasi di petali e abissi…
Le tue labbra!
Benedetta
morte…