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Nient'altro...
Sono...
qualcosa di bello…
come l’improvviso
senza avviso
Uno, due
Uno, due
Quel treno
carpì il ritmo
del cuore
in contrappunto
Uno
uno
Due
due
Per terra il portachiavi
ed io seduta poco più avanti
sul pavimento liscio
e anonimo
Sul davanzale
piroette di foglie
Cascano libere
Nell’aria di sotto
Costantinopoli
La brace Celeste
Il popolo degli sguardi
La festa dei mandorli
Bisogna ammettere,
bisogna vedere,
bisogna attendere,
bisogna tacere...
Il mio ultimo tatuaggio
è percorribile solo da impreparate pupille,
percettibile solo dall’Ispirato,
dal guardiano convinto dalla musa di un sogno
a lasciare l’avamposto
e gettare il fucile
Creta.. olio in perle tondeggianti
mura di pietre bianche
Era come dicevi tu...
Si
è così,
avevi ragione madre d’infanzia,
l’Infinito
è
toccare il paradiso
con un dito
tra dita piccolissime
E’albeggiare
in un tramonto
e confondere e ubriacare l’universo,
le sue leggi dissolvere
e mischiare colpi di meteore cadute per caso
all’estasi di comete,
bagliori di passaggio
dal sempre indimenticabile
Non ho più paura ora!
Potrei amarti all’infinito
e non saper fare
nient’altro
che questo….
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