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Il Fiume

Or a parlar di te, comincio,
o mesto rio,
che arso mostri il letto tuo,
lungi il mare, là nella valle, il monte,
par che alla fonte sete rivolgi,
è nel silente grido, la forza
di correre il secco letto,
nel tacito sciacquio,
rimbomba l'eco delle passate piene,
che fu soave canto,
dalle tue traboccanti sponde.
Or più non s'ode il ribollir dell'onda,
che da limpida sorgente
è diportata, ovè di là le dighe
ha chiuso, il suo ritegno,
or quando apre, del limitar la soglia,
disseta le pietre
del tortuoso fiume.
Io scusa chiedo a te,
o nuovo giorno,
del danno che trascino,
nel cammino dell'acqua
dentro il fiume vuoto
e nella vita mia...
che di dolore
ha pieno il cuore.

 

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7 commenti:

  • maria caputo il 25/04/2009 11:43
    Il fiume parla di noi... Si trascina i nostri ricordi... L'acqua ci purifica e ci rende audaci...
    Bella.
  • ANNA MARIA CONSOLO il 19/04/2009 17:32
    animo sensibile.. incuriosita poiché anch'io ne descrivo a volte, ho letto il tuo incanto con vero piacere, ciao Anna
  • lucia cecconello il 13/04/2009 19:48
    Molto bella, bravo...
  • Anna G. Mormina il 13/04/2009 19:35
    ... mi ha commossa, molto bela!... complimenti!
  • Anonimo il 09/04/2009 13:50
    bravissimo
  • Anonimo il 09/04/2009 11:29
    Bella.
  • Vincenzo Capitanucci il 09/04/2009 07:31
    Bellissima Tanà... le pietre di un letto secco... muoiono di sete..

    buona giornata...

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