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L'erme

Tu che dai, er nome a 'sta via,
sei n'illustre, 'nonima persona,
e nun te conosce, in fede mia,
neanche chi a vorte te blasona,

se sale dai clacsò, 'a sinfonia,
de 'na poco simpatica corona
de grugni, parolacce 'n fantasia
che solo 'a sera, te abbandona.

Così passa, ar postero 'a gloria.
Sarebbi mejo, finì, come targa,
ar bordo de 'n prato de cicoria.

Una vietta, manco tanto larga,
però vengheno, a dasse bardoria
grilli, in attesa, c'a luna sarga.

 

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5 commenti:

  • Anonimo il 06/06/2011 18:07
    Ostrega!!!!!!!!!!!!!!
  • francesca cuccia il 18/10/2009 13:47
    Bella.
  • Donato Delfin8 il 16/04/2009 11:03
    Bella
  • Anonimo il 15/04/2009 19:37
    Molto bella.
  • Vincenzo Capitanucci il 15/04/2009 13:25
    Piaciuta molto... davi... anche el Cicero... preferiva un campo de cicoria... che il senato.. romano... ed anche adsso sarebbe uguale... meglio la cicoria... lol...

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