Cosa mai dirvi,
amici cari,
se non di ascoltare
il canto del mio tempo felice,
di quel mio truccarmi
per esser più bella,
di quei mille vestiti
provati e in disordine sparsi,
prima di uscire la sera
e vivere con lui, nella notte,
l'amato sogno, desiderio
reciproco di passione.
E del mio corpo,
arpa vibrante
che intonava la melodia
della vita.
Vita, che mi scorreva nelle vene
come sangue arterioso
ed esplodeva nel baciare
la sua bocca, all'infinito.
Cosa mai posso dirvi ora
se non d'ascoltare
il canto dell'allodola ferita;
che pace più non ho,
che a stento
reagisco
illudendomi di vivere,
cercando di riparare
le corde della mia arpa.
Sfinita, all'Eterno, imploro.
Ho bisogno d'esser amata.