Tu che mi guardi,
bambina sporca;
bambina incapace di capire.
Nebbiolina candida ti appanna la vista,
ma a te non importa
e rischi.
E poi, accade:
ti fai del male,
tanto male.
Provi a sbarazzarti di quel male interiore,
del flagello dell’anima;
provi a dar la colpa alla nebbiolina.
Ti difendi,
ma è inutile:
sei una sporca bimba.
Priva di quella giovane purezza,
priva di aiuti,
priva di sicurezze.
Vaghi, si, con qualche foglio.
Impercettibile anima
o inesistente.
Sporca.
Con la voglia di un nuovo strato di pelle;
devi arrenderti.
Non conosci nulla,
neanche te stessa,
non puoi gridare.
Infinita sporcizia,
la disprezzi.
Ma starà per sempre con te.
Hai voglia di passato nuovo;
voglia di bloccare il corso del tempo;
voglia di poter sperare.
Nessuno ti aiuta;
forse non possono,
forse anche loro hanno paura.
Vorresti parlare,
“stai zitta! ”, non puoi.
Sei diversa e sporca, sporchissima.
Devi odiarti,
sporca bimba
riflessa nel mio specchio.