buon giorno amatissima regina
dal suo fedelissimo giullare,
da tempo ormai
son suo devoto servitore
senza mai osar sulla sua persona,
e proprio ieri da voci traverse
mi son sentito dire,
che a reggia oramai non son
più gradito.
io pronto a sfidare a duello
qualunque impostore,
io che con dolci parole ho sempre
osannato le sue gambe il suo seno,
che scanzonate canzoni ho allietato
le sue tristi serate.
se dovessi andarmene non sa
quante lacrime i miei occhi
verserebbero oggi,
quante lacrime oggi
inonderebbero il mio cuore.
ma se lei me lo chiedesse io
me ne andrei in silenzio
senza sbatter le porte
abbandonerei la sua corte.
ma me lo deve chiedere lei
e lei soltanto
perché niente per me di lei
conta di più.