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rileggendo omerici versi

Non sono la sirena
che Ulisse ammalia
con il canto,
ne della Sibilla Cumana
ascolto il responso,
lanciando in aria dadi
per seguir la sorte.
Ne di Calipso
o della maga Circe
ho sembianze,
arti magiche non uso.
Sono una donna,
seduta su una spiaggia
ed accendo di notte
il lume del mio amore,
per offrirti ristoro
fra le calde mia braccia
e baciare la tue labbra di sale.
Dimentico del solitario tuo vagare
fra increspate onde
e selvagge congetture,
riposerai sul mio candido seno,
mio stanco pescatore.

 

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7 commenti:

  • Marcello Caloro il 29/04/2009 11:49
    Bella, romantica, sensuale...
    Apprezzati i riferimenti mitici. Ciao.
  • Donato Delfin8 il 29/04/2009 09:59
    piaciuta
  • Fabio Mancini il 29/04/2009 09:48
    Gli ultimi due versi sono molto affascinanti... Piaciuta molto! Ciao, Fabio.
  • Anonimo il 29/04/2009 09:05
    Ma che bell'amore Lory!!!!
  • Nicola Saracino il 29/04/2009 00:12
    "Fra increspate onde/ e selvagge congetture". Che ne dite amici? Che filo d'ironia sul maschio, in questa similitudine-contrasto... Bei versi perbacco.
  • Vincenzo Capitanucci il 28/04/2009 23:26
    Una donna... ha sempre arti magiche... anche se non le usa... basta a volte un sorriso...

    Bella... Lory...
  • Anonimo il 28/04/2009 23:10
    Bella.

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