Ricordi fuggenti, mi appaiono
nella mente, confusi, irritanti,
che colpiscono il mio cuore,
come un mendicante alla
ricerca di un piccolo avere,
per il sostegno della sua
esistenza.
Esso mi appare, in un dolce
e tenero tepore, pieno d'amore
che raccoglie tutto intorno al
sapere, colori ed umori della
vita, che trascorre ai piedi di
un colle dove la salita, irta e
piena d'insidia, crea intorno a
lui l'incertezza di vivere.
Di colpo, sento una voce che
mi disprezza, sento nascere il
suo sopravvento, mi scaccia e
mi esclude, sconvolge i miei
sensi, sento che sbrana il mio
volere, la mente mi scoppia,
adesso è lui che dirige, la sua
cattiveria che devasta il mio
corpo, lo punge lo stritola, lo
rende inerme, ormai mi esclude
da tutti i miei desideri, la mia
sconfitta, il mio abbandono, mi
sento svuotare senza un ricordo,
tutto tace, adesso riposo.
La testa tra le mani, il corpo
indolenzito, il cuore pieno d'ansia,
gli occhi fuggenti, riprendo il
cammino più cupo di prima.
Riappare il mendicante, muto,
solitario, triste che sale su per la
collina, raccoglie tutto ciò che
gli danno, anche il dolore di
questa vita.