Spiagge lucenti, illuminate
da un sole caldo che brucia
i piedi dei bimbi che corrono
dietro un pallone di plastica,
incuranti del dolore, felici di
sudare per la conquista di
quella sfera che scappa.
Il mare riflette con la sua
bellezza, l’onda che sale e
poi ridiscende lentamente,
formando dei gorgoglii,
come se fosse la risatina
della natura, che si trastulla
in questo continuo gioco.
L’uomo seduto alla riva,
scaglia senza pensare dei
sassi, come se in quei gesti
si formassero lentamente uno
dopo l’altro, gli anni che
furono e toccandosi le
cicatrici, si accorge che
queste non fanno più male.