Che cieco sguardo
vestì nel teatro della mente
chi declama le emozioni
e le vende
perché intese il mondo
tra righe di un romanzo.
Come s’offusca
la coscienza di chi imbratta
con tinte acquose il suo mondo
protetto
sorretto da una tela.
Come gela il sospiro di Giulietta
e stinge il volto d’ Orlando
da quando il mondo vero si aperse
e su di esso piombò il nero.
Le torri più solide del pensiero
si sfaldano in fumi
dolore
finché il silenzio fa razzia
dei sogni rimasti fra pietra e sudore.
Il cuore sepolto fra i morti
Lasciò chi è in vita ancora
E scava nell’ala tremante
Di un’aquila ferita.