Stupore nel profondo azzurro del tuo cielo senza limiti
talmente vasto da perdersi nell’utopia di un improvviso
pensiero d’amore.
Calano le ore, segnate da vivide illusioni,
sciamano i riflessi della luna
sulla pallida volta della tua veglia disperata.
Mai amore venne così improvviso a trascinarti via,
mai dolore fu così acuto
da palesare l’onda lunga e devastante delle tue paure.
Ricordi di un tempo effimero e violento
Si schiudono a quest’ ultimo atto di realtà trasognata
Mentre il ciclo si rinnova ed è già primavera.