Alla disarmonia stonata del mondo
rispondo alterato stonando pure io
un niente mi turba
non c’è in me pace una spiaggia di stelle marine in calma profonda
soltanto un prato fiorito in fioretti di pazienza
nelle mie vene scorre un tenebroso fiume di rabbia repressa
d’acque in croce di stoico martirio
sfocianti in una cinica botte di puzzolenti arringhe
caustico esplodo
in un quadro divelto da vecchie pareti scrostate