Vengono incontro
uno dopo l’altro
sfiorando l’abitacolo
lentamente
senza un movimento calcolabile
sottoposto a leggi precise
senza ruotare intorno a perfezioni
sferiche
nuotando liberi
da madri gravitazionali
Vengono incontro
e respirare rarefazione
diventa sostegno ossigenato appena
e poche gocce combustibili
guidano sbiadite luci verdi
lampeggianti
Sottoposte sono le ore
forse i minuti
a congegni rotanti d’antica fattura
il globo diviso dai ricordi
di sogni distorti nell’azzurro
nel porpora
e nel giallo dorato
del fieno
Vengono incontro e prima o poi
colpiranno
danneggiando irreversibilmente
la capsula in equilibrio
così
forse sapranno
le sperdute entità del silenzio
quale nome ha osato sfidare
relitti di cielo
partoriti dal pianto di una stella
Essa muore
collassando amore
consumata da se stessa
e dal suo
fulgore…