Riapro la piazza vuota
del mio cuore,
espongo bancarella di tesori.
Vi brilla il rilucente sasso
nero di rancore,
il cesto dorato
colmo di impalpabile
sabbia d’ illusioni,
l’amara catena di solitudine.
Svendo la mia mercanzia
ma invano attende i compratori!
Fraterne, inattese, trepide
le Tue mani,
piagate dalla Croce,
mi sfiorano,
mi raggiungono
e sollevano il fardello
del mio inutile tesoro.
Ora nella piazza arida
del mio cuore
sgorga impetuoso
nuovo fiume di speranza.
Sazia bevo acqua di luce
in Te mia Sorgente ritrovata!