Mi chiedo cosa siamo,
mi chiedo cosa proviamo.
Ricordo il sole luminoso,
accecante e scottante,
di un’estate rovente.
Ricordo la tenera età,
l’infantile sorriso,
che accendeva la bella stagione
della nostra amicizia.
Ma ricordo quel bacio,
quello che volevo darti sulle labbra,
con il cuore.
La tua bocca era bella,
rosea e piena,
con sensualità da infante.
Pareva invitante come un frutto maturo,
dal quale bere un fresco e dissetante succo,
Volevo sfiorarla con le dita
per apprenderne la morbidezza;
volevo baciarla con la mia,
per gustarne lo zuccheroso sapore.
Ti volevo scoprire come amore,
ma non lo feci mai.
L’audacia era poca e l’imbarazzo troppo.
E fu così la luce dell’estate tramontò,
dividendoci ancora una volta.