Un mattino, all'alba,
quando il sole sorge lentamente
colorando il cielo e la terra
mi sono affacciato a una finestra
e ho visto questa grande, immensa città.
Basta guardarsi intorno per vedere
un brulicare di gente ancora assonnata
muoversi velocemente come formiche
che escono al primo sole,
sono persone che si recano al lavoro.
Più tardi nella piazza
si forma un pannello di gente
davanti a un ufficio in attesa che apra,
sono uomini, donne, giovani
che sperano di trovare un lavoro.
Poi le strade si anima pian piano,
vedo un netturbino pulire le strade,
più avanti un cane randagio
cerca nei rifiuti qualcosa da mangiare.
Più in la, all'angolo della strada
un mendicante tende la sua mano,
con la preghiera che qualcuno
dia a lui una moneta,
a lui che dalla vita non ha avuto niente
e con niente si è ridotto così.
E il mio sguardo si posa su una finestra
e vedo una mamma che accarezza
il suo figlio ammalato
che forse non potrà mai guarire,
e vedo anche in un altro appartamento
qualcuno che piange per la scomparsa
di un loro caro.
Si accendono intanto le insegne dei negozi
e le donne entrano per comperare il desinare,
i comignoli cominciano a fumare... ecco
sento nella strada un sommesso vociare,
sono i bimbi che a scuola devono andare.
E pian piano scorrono le ore, arriva la sera,
i bambini a casa ritornati fanno i compiti
in attesa del padre e della cena,
mentre gruppi di operai ritornano stanchi al casolare.
Poi come un mantello che diventa
sempre più buio che avvolge il cielo
arriva la notte, i lampioni si accendono
illuminando con la loro luce le strade,
poco più tardi tutto tace... è notte,
ma c'è chi non dorme.
Qualche ladro cerca furtivo
di rubare qualcosa da una macchina,
mentre una donna sotto un lampione aspetta.
Intanto scorrono implacabili le ore,
il tempo passa, ritorna la luce,
ricomincia un nuovo giorno,
riprende la vita in questa grande città.