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Vapore di Capra

No,
non c'è più paura
nel raggio di Sole
dell'appena sveglio mattino.

No,
non c'è più timore
nel suo rosso, ultimo, sbadiglio.

No,
non c'è più lacrima
ad offuscare la nascente Luna.

Non copre più, fetida condensa,
la luce cristallina del grande cerchio.

Il requiem di un gufo solingo,
appare, un violento sonetto
profumato di bianco velluto.

La muta voce della notte,
culla il sonno dell'antico demone.

Silenzio.

Non odo più i perfidi pensieri di vendetta
dell'animo ferito.

"Ogni capra nel proprio recinto"

 

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5 commenti:

  • Anonimo il 22/04/2010 11:48
    Complimenti! MI è piaciuta tantissimo e non so mi viene voglia di leggerla e rileggerla
  • Rocco Burtone il 12/07/2009 14:27
    Devo dirti che pur così giovane... già così matura. Proprio brava
  • Donato Delfin8 il 04/06/2009 10:46
    bella
  • Rosita Catillo il 01/06/2009 23:23
    Grazie per averla letta. Sono contenta che ti piaccia.
  • Fernando Biondi il 01/06/2009 23:21
    bisogna sempre uscire dal proprio recinto, sena vendetta ma rompere il recinto, bellissima poesia fernando

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