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preghiera a Dio-corpus domini

La mia vita
è un campo
e l'eterna, divina mano,
del celeste contadino
v'ha tracciato
sochi con l'aratro,
seminadovi un chicco di grano.
Crebbe il germoglio,
l'esile spiga verde
il vento dell'amore la sfiorò,
il turbinio della tempesta non la spezzò,
protetta dal Signore,
l'erba malefica non soffocò
la mia voglia di vivere e sperare.
Ora sono spiga matura,
dorata dal sole,
riflessata dal Puro Amore,
darò la mia farina
per il suo pane,
quando la falciatrice mieterà
e del mio corpo
solo gialla stoppia rimarrà,
dispersa nel vento.

 

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4 commenti:

  • Fiscanto. il 02/10/2009 17:43
    bella
  • Donato Delfin8 il 04/06/2009 10:47
    bravissima LO.
  • Anna G. Mormina il 02/06/2009 10:40
    Loretta, la tua poesia è molto bella e... mi ha commossa tanto!... questo piccolo chicco di grano che, durante la sua esistenza, affronta tutto, con l'aiuto e l'Amore del Signore...
    ... bravissima, come sempre!
  • Fabio Mancini il 01/06/2009 23:31
    Divina! Piaciutissima la tua interpretazione spirituale della tua esistenza. Il dolore deve, o dovrebbe essere uno strumento di crescita interiore. La tua pacata e profonda riflessione, in questi versi trovano la massima espressione. Piaciuta e apprezzata, come quando di legge Alda Merini. Bravissima! Continua così ... Fabio.

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