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Sonetto 3: L'inganno

Saziarsi di baci, fondendo versi,
con le mani e gli occhi febbricitanti,
dov’eran mete e disegni diversi,
ruppero gli argini, i seni aitanti.

Dall’amato labbro bevvi miele e fiele,
veleno che un poco m’uccideva,
felice di morir tra le tue chele,
t’amai al sole e all’ombra con molta lena.

Trama d’incanto il tuo cuor malvagio,
compir il bene, seguendo il male,
falso e vero fondesti a tuo vantaggio.

Getta la maschera di Carnevale,
perché a esser onesti ci vuol coraggio,
l’inganno è il gioco che per te vale.

 

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8 commenti:

  • Anonimo il 04/07/2009 23:13
    perfetta descrizione di un inganno... bravissimo
  • Solo Commenti il 11/06/2009 23:01
    Per Donato DC. Sì, l'assonanza può sostituire la rima e ciò è avvenuto, con notevoli effetti musicali ed estetici, nella poetica di Pasolini. Non trovo precedenti invece per gli autori di sonetti, i quali sanno rimare perfettamente e compongono endecasillabi senza contare le sillabe. A mio avviso non ha senso scegliere uno schema rigido per poi non riuscire a seguirlo; tanto vale ricercare la musicalità negli schemi liberi. Nel caso del presente scritto, l'intento di restare nello schema ha guidato lo sviluppo del contenuto, che si è disfatto, perdendo quell'unità che forse - in visione ottimistica - avrebbe avuto se concepito fuori da una precisa struttura. Se volessi sintetizzare in un'unica parola il mio giudizio, direi "maldestro".
  • Anonimo il 09/06/2009 19:38
    non m'intendo di sonetti, nel senso che non ne conosco la costruzione, però mi piace il testo che hai scritto e come è scritto, nonchè il senso che vi è rachiuso. L'amore può essere ingannevole, celarsi dietro baci e passione. A volte si percepisce, ma è assai difficile sfuggire da certi mortali abbracci, divenendo vittime di giochi e trame congegnati ad arte. poi resta, ahimè il sapore amaro della disillusione.
  • Donato Delfin8 il 09/06/2009 10:52
    piaciuto anche questo! sperimentarsi in cose nuove ci fa crescere e anch'io cerco di farlo. cosi possiamo avere le opinioni di tutti.
    Per gli amici Fabio "scagli la prima pietra chi è senza peccato" Nel senso che ognuno è libero di comportarsi come meglio crede non trovi?
    Personalmente lascio sempre un segno del passaggio a tutti per il tempo che ognuno dedica a postare le proprie opere. ma tieni presente che ci vuole molto tempo per seguire tutti, amici e non amici!
    Non sei ignorato vedrai che pian piano ti commenteranno
    Concordo con l'analisi di solo commenti chiedendogli se la rima 2a quartina possa essere intesa come rima imperfetta per assonanza! (così imparo e ci provo anch'io)
    Un saluto ad entrambi!
  • Fabio Mancini il 06/06/2009 14:26
    Grazie, Solo Commenti del tempo e dell'attenzione che mi hai dedicato. Te ne sono riconoscente. Colgo l'occasione per chiederti scusa, se sono stato troppo critico nei tuoi riguardi. Con il senno di poi, ti sei comportato meglio tu, piuttosto che gli autori che ho sempre commentato, i cosidetti "amici" che ora mi stanno ignorando. Ma l'amicizia per me è una cosa seria... Mi prometto di riconsiderare la mia composizione alla luce delle tue osservazioni. Grazie di nuovo. Fabio.
  • Solo Commenti il 06/06/2009 09:31
    Hai fatto un piccolo passo avanti nella comprensione del sonetto, anche se non sei ancora pervenuto a scriverne uno. Ti elenco i difetti tecnici di questo scritto:
    1a quartina: quarto verso decasillabo (non hai ancora capito la sinalefe)
    2a quartina: 1° e 4° verso sono dodecasillabi (molto cacofonici), secondo verso è un decasillabo; "uccideva" non rima con "lena".
    1a terzina: 1° e 2° verso sono decasillabi; "mavagio" non rima con "vantaggio"
    2a terzina: 2° verso dodecasillabo, 3° verso decasillabo.
    Ti sto dedicando tempo Fabietto: mi aspetto un "grazie".
  • Dolce Sorriso il 05/06/2009 20:47
    wow è bellissima
    bravo Fabio
  • Anonimo il 04/06/2009 22:23
    Mi piace questo sonetto, dal sapore antico e audace.
    Bravo Fabio
    Angelica

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