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la follia di capir

fuori, un cielo azzurro intenso
un brillante sole che grida gioia,
ma in me tutto ciò non ha senso
che il destino con scure da boia
sul nudo collo il colpo vibrato.
nei più ardui momenti la vita mia
ancor più buio il cammin passato
si ripresenta per oscurar la via.
se la candela lontano risplende
e al suo tepor vuoi cercar ristoro
un lampione con su un telo moro
in alto, dove il sè non comprende
e dove mai lo si potrà raggiunger

 

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2 commenti:

  • Anonimo il 20/03/2010 18:43
    buonissima poesia. un caro saluto.
  • loretta margherita citarei il 08/06/2009 20:42
    piaciuta,, descritto bene il periodo nero

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