L’attesa di un arrivo,
l’arrivo di un tempo disposto a scorrere
per un’anima irrequieta,
dispersa tra memorie e pensieri.
Resto immobile, priva di aria
Nei sinceri battiti del mio peggior nemico.
Il nemico per cui vivere e morire
Nelle torbide pene.
Corre, fugge via veloce come un temporale
L’immagine che tanto si brama.
Una fresca rosa, gettata nel lago delle dimenticanze,
Resta sulla superficie della speranza,
lasciandosi trasportare dalla corrente dei ricordi.
La pioggia copre il pianto di quel fiore
E il cielo abbraccia la sua struggente delusione,
mentre il veleno della gelosia
corrode la sua volontà di agire.