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Ti amo

Ti amo,
parola n’zozzata dar fumo de
na sigaretta,
buttata n’cucina,
preparanno na macchinetta.

Scritta da n’poeta
all’amata,
detta dar carzolaro a na
scarpa a risolata.

Guardanno na partita,
de la squadra adorata,
strignenno er volante,
de la machina sognata.

Ti amo,
de l’amanti appassionati,
detto dall’avari,
a li sordi a ricontati.

Ti amo,
l’ingordo a la torta,
lo dice er carcerato,
a l’uscita da la porta.

Persino er monnezzaro,
davanti a lo stipendio,
lo canta er cantatore,
ma pensanno ar compendio.

Ti amo detto a te,
come fosse la prima vorta,
perche così è,
finche nun sarai morta.

E puro all’artra parte,
guardanno er cretore,
je ripeterò, ti amo,
spiegannoje l’amore.

 

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