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Gli Sfollati

Il terremoto mi ha cacciato
e in albergo son arrivato.
Il mare è uno splendore
ma non cancella il dolore.
Finalmente posso dormire
senza il tremor sentire,
ma il turista che ti affianca
è lì che balla e canta e
la musica non cambia.
Al ristorante è un bel da fare
con Il tavolo da conquistare
e per i posti litigare.
La tovaglia è sporca
ma quello poco importa
siamo tutti compaesani,
siamo tutti aquilani.
Sono anche fortunato
Il lavoro ho mantenuto,
basta sol viaggiare e
la viacard ritirare ma
una mattina c’è la sorpresa,
la portiera hanno forzato
e l’autoradio ormai rubato.
Nella mia città ferita finalmente
son arrivato ma male son guardato.
“Lo scroccone è arrivato! ”
Questo è quello che ha sputato
chi nel campo ha dormito.
“Tutti al mare ad abbronzare
con i soldi nostri a sperperare
che per ricostruire dovean servire”
È “Il Tempo” che lo scrive ma è
un aquilano che lo afferma
e con mano ferma
mette la lama nella ferita
mai guarita.
Lui sì, dorme in tenda
ma da sempre si lamenta.
Forse ha troppo da salvare
o in albergo non può dormire
e non se ne vuole andare
sennò deve pagare.
Il radon che respira
non lo sente ma cospira
ma lui dice indifferente:
“Siamo tosti”.
Saran pure tutti tosti
ma i costi ci son pure.
Tante tende da montare
le tubazioni son da fare

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