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Il cielo in due.

Divido il cielo con un dito,
tracciando parallele oblique
che tutto tangono
senza lasciare ombre di graffite.

La meridiana di stelle sulla quale mi adagio
è un vispo giaciglio di spine e fiori
dal quale scruto,
imperturbabile,
il tempo.

E vedo i sogni di ieri
farsi piccole lucciole lontane
che come fari remoti
indicano rotte errate.

E vedo le feroci passioni quotidiane
accecarmi con soli sconosciuti
di albe mai vedute
in cui l'occhio mio si perde
di lacrime rapprese.

In bilico tra due mondi
danzo insicuro
sulla fune sottile
della mia speranza
con in mano bilancieri invisibili
fatti soltanto d'amore.

 

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7 commenti:

  • Patty Portoghese il 29/10/2009 12:15
    Incantevole
  • sara rota il 25/07/2007 07:51
    Bella, bella, bella.
  • Anonimo il 13/09/2006 09:32
    Ivan, questa Poesia mi piace davvero tanto. Le lucciole sono anche i miei sogni di ieri, e i miei soli sconosciuti... hanno vissuto questo bilico insicuro, instabile, ma tenacemente legato alla bilancia dell'amore.
    Bravo.
  • augusto villa il 06/09/2006 13:27
    e poi condivido pienamente ciò che dice Teodora!
    Ciao.
  • augusto villa il 06/09/2006 13:25
    Gia' i sogni di ieri... fari che indicano rotte errate... in bilico fra i due mondi... Divido il cielo con un dito... albe mai vedute...
    Emozioni intensissime... e le trasmetti bene...
    Ma sai che sei bravo? Mi piace!
  • Dora Millaci il 01/09/2006 19:08
    si ivan, molti di noi siamo destinati a vivere così: divisi a metà... come il tuo cielo. Vittime di un eterno compromesso, violento come una maledizione, siamo destinati a vivere come esiliati in un paese ostile. E questa è la nostra debolezza e, insieme, la nostra forza; la fonte delle nostre più grandi gioie, ma anche dei più acuti dolori. Siamo scissi, divisi, dilaniati, smembrati... siamo costantemente due: quel che dovremmo essere e quel che vorremmo essere. Complimenti! Come sempre un meraviglioso scritto.

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