Tutto tace, in Siria
Intorno il deserto silenzioso trasuda magia
La luna vi getta i suoi riverberi diafani coinvolgendo l'intero luogo
Deformando anzi trasfigurando lo scenario
Così che gli occhi rinascono in una nuova essenza
Sino a quel momento ignorata, aliena
Le tombe ancestrali succedono agli arbusti
Plasmando non ombre ma aloni di ignota natura
Capaci di inebriare quanto di celato possiede l'inconscio
Travolgendo l'essere in un vortice di turbamenti
E ci si sente confusi, impressionati, commossi
Nel sentire che tutt'intorno traspare una realtà nuova
Così lontana dal discernimento umano
Che fa fremere il sangue e magnificare lo spirito
Le colonne silenti di Apamea esalano onde incorporee
Andando enigmaticamente a confondersi col paesaggio lunare
In un giubilo di caleidoscopiche proiezioni oniriche
Avverto di essere parte di sconfinati misteri
Non solo del creato intero ma anche dell'umana mente
Che quasi inconsapevolmente ne compenetra la grandezza
Facendo per un attimo vacillare tutto ciò che siamo