Dovrei dormire,
ma non ho sonno.
Dovrei soffrire,
ma nulla duole.
Dovrei stupirmi,
ma tutto attendo.
Un tempo avrei forse
cercato riposo
nelle candide lenzuola
e nascosto
i noccioli delle ciliegie
sotto al cuscino
assaporando nel veleno
il dolciastro sapore.
O forse avrei vagato
nelle inesplorate terre,
inventando frutta rossa
sui rami d'inverno.
Ma ahimè
più non ho da sospirare
se ancor
mi piace osare
e di acerbi corbezzoli
le labbra riempire.
E se del mio oro
non sanno maturare,
di certo non posso
mentire:
innocente
è la madre
che li ha visti
sbocciare.
(10 gennaio 2001)