Formulando frasi
lente bambagie
le filo
con la bocca
e ne intreccio e districo
capi
con la cura
medesima del pettinare
capelli a un angelo
Sono sobria
eppure
costeggio a piedi lesti
un cratere
che non vuole
ingoiarmi
Passeggiando mi accorgo
Delle campanule e le ortensie
così amate dalle mani
più amate
tornate rigogliose da un virgulto
spento
rinvigorite da solidi
sorrisi
L’amore…
Il mio amore per Te
si alimenta
della tua assenza
piuttosto fastidiosa
come un addio a una stazione
o uno sguardo da un finestrino
per assicurarsi ci sia ancora
quella casa
quel mare…
Ho paura…
Ma ti vedo
sempre
quando allo specchio
mi guardo
nulla o quasi
nelle fattezze
ma il mio magma
ha lo stesso colore
del tuo sguardo appassionato
mentre pregavi
con me
un timido ringraziamento
Ecco dove l’ho vista
quella veste d’ogni colore…
La indossai quel giorno
che mi donasti
L’Eterno
Dicendomi d’ascoltarLo
Accarezzarmi il cuore
Come il Suo soffio
Accarezzava
Le foglie degli alberi