In silenzio attonito e sconfitto
il serpente umano coglie gli ultimi
petali secchi e privi di lacrime
con lamenti e grida,
strazi e preghiere terrene
che vogliono salutare
un'ultima volta il suo passaggio.
Il legno lo copre in questo
viaggio verso lo sconosciuto
ed il sole caldo
di un'agosto di inizio millenio,
porge il suo sguardo
affaticando i presenti
già straziati dal destino
scelto da lui stesso.
Contemplano i volti
dalle finestre nascoste,
Le tende colorate aiutano
i curiosi, che non accettano
ma fingono di rispettare.
Davanti alla chiesa
tutto continua come se
nulla fosse, nulla...
e l'omelia trasuda patetismo.
I parenti colgono gli ultimi secondi
di questo sua addio
particolare ed inaspettato,
comunque voluto,
forse per causa maggiore
forse deciso per disperazione
ed annientamento privato ed unico.
Lo trovarono dopo due giorni,
e tutto puzzava di rassegnazione
i muri e l'appartamento
avevano già pianto
ed ora aspettava ad altri
questo ultimo compito.
Mentre il cimitero si svuotava
e tutti tornavano alla vita
quotidiana e monotona
un piccolo cuore,
frutto e simbolo della sua prole
moriva già, a giovane età
che senza lui non sarebbe stato più
nulla come prima,
che senza lui non ci sarebbe stato
il suo avvenire.