Attesa
impavida incoerenza
Attesa
d’un ritorno di partenza
Attesa
del muro a pietre
di pale a spine
di stoppie all’alba
di frutti al miele
di brine e lumache
dopo la pioggia lieve
amante della terra come fosse figlia
scorrerle dentro come sangue nelle vene
Questo è lo spirito del mio
pineto
che aggirerà l’ostacolo di inutili cantilene
di cemento
che lascerà per poca sabbia
alle spalle del suo profilo
un comodo riferimento alla parvenza della materia
Eccomi terra
rossa di ferro
eccomi sale azzurro di cielo
eccomi colonna d’Ercole
varcata scalza e densa
al primo uscio di sogni
Eccoti sorprendente riempimento
dell’anima concava
assottigliata speme
contorsionista nel piombo
Condivido sempre
mio malgrado e
l’intollerabile fretta
così
coperta da metriche distanze
inutili passi dagli spazi trascurabili
porto nei miei bagagli
e stretti tra i pugni
sorrisi e soffi
di chi amo
nel mio dentro
per godere la grandezza del Sé
infinitesimale
stratosferico
ospite….