Zolle smottate di argilla si riversano nel mare
e sono ovunque, dove son partiti passati arrivati
col loro suono "u" a muso allungato
gli occhi acerbi di un sole avaro
fetidi emaciati
armati
Sfondano il letto dei fiumi gli angioini
tirando in superficie
la carne melma degli eroi
che salivano afferrandosi alle erbe dei clivi
abbattuti
da sederi struscianti liberamente
su un viale di schiavi