Sfrecciavi sereno sull'amata moto, in quel tiepido pomeriggio primaverile.
Il vento lambiva il tuo corpo proiettato verso l'ignoto, con l'esuberanza
dei vent'anni.
.. la curva, l'ostacolo improvviso, l'impatto.
.. La Fine!!!!
Il lamento delle sirene, nell'inutile corsa, si fonde con quello,
ben più umano, di tua madre affranta.
Ora voli in silenzio; senza più rombi di motore!!
... la bara bianca; dal pulpito una voce irreale recita:
"... ed il terzo giorno è resuscitato secondo le scritture.."
Riuscirà, tale certezza ad asciugare dai nostri volti quelle gocce di
rugiada; stillicidio di indescrivibile dolore???