Vestita di opale di luna,
mi lascio penetrare
dalla notte, maga
leggente nei fondi di caffè,
il destino delle stelle.
E freno il tempo,
immergendo un sogno d’amore,
nell’inquieto mare
del desiderio di una passione accesa.
Fremiti di onirico piacere,
sfiorano la pelle
con la voluttà dei gelsomini notturni.
È l’anima mia sospesa
a un trillo d’usignolo.