È il teatro
la mia seconda anima,
la casa dei
sogni perduti e ritrovati.
Il palcoscenico, un viale,
dove percorro la strada
dell’immaginazione,
liberando farfalle
in emozioni del cuore.
Sono io
e mille altri volti ancora,
camaleontica creatura,
muto le sembianze
indossando maschere.
Istrionica, brillerà
la commedia
del fuoco sacro
ardente in me,
del personaggio che vivrò,
parlo, piango,
e forse di esso riderò.
Scorre dentro di me
la teatralità,
non perdendo
il senso della realtà,
recito ogni giorno
la vita,
con il viso pulito,
dal trucco nettato,
fino a quando
calerà il sipario,
sull’ultimo atto.
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