Lancio il mio aquilone variopinto...
nel cielo terso della mia Sicilia...
lo seguo nel suo volo instabile...
cadenzato da un vento pazzerello...
tra le scogliere degradanti sul mare...
sull'arenile... animato da microrganismi
marini che respirano.
Per una volta sono felice!
Donna Rosa mi guarda con tenerezza...
cogliendo nei miei occhi immagini di vita...
mi bacia le guance...
mi stringe forte al suo seno.
Oltre un tempo di memoria...
scorgo i pescatori del borgo marino...
regalarmi anemoni di mare...
con voce rude raccontami leggende.
Ora l'aquilone è caduto...
come sogno inanimato...
giace a terra... in brandelli!
Asciugo le lacrime...
mentre percorro le strade di una città
morente...
sconosciuto tra sconosciuti...
senza più vita.
L'aquilone ritornerà a volare?