S’è chiuso il cielo,
lampi scintillanti
guizzano nell’aria,
un frastuono di tuoni
rende inquieti,
uno scroscio
di pioggia scende
a benedire
l’assetata terra.
Penetra un raggio di sole
gli oscuri cirri,
formando l’arcobaleno.
Accosto l’auto
vicino al marciapiede,
scendo.
Non mi importa di bagnarmi,
non rinuncio allo spettacolo,
estasi per la mia anima.
E mentre osservo l’incanto,
la vita frenetica
degli altri
mi passa accanto,
uomini e donne intenti a guidare,
gente al cellulare,
nessuno alza più gli occhi,
per contemplare
la meraviglia.
Mi rammarico,
frenetico vivere
domina il mondo.
Non v’è più tempo
per capire,
gli attimi
di felicità.