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Zanza

Seduto,
fori all’osteria stavo,
A ber, un fresco vinel che l’oste
compiacente rabboccava,
traendo piacer, da quel fresco venticello
che per le viuzze del centro la sera si incanala,
a rinfrancar dalla diurna calura.
Quand’ecco pigra e goffa una zanzara,
si posò sul mio avambraccio,
facendosi strada tra la folta peluria.
Mi fissò negli occhi, mi puntò e mi punse.
“Ti vedo e ti piango, Zanzara mia.
Spartirem domani,
i postumi di una sbronza. ”

 

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5 commenti:

  • sara zucchetti il 11/09/2009 10:53
    molto simpatica bravo!
  • Anonimo il 09/09/2009 15:25
    originalità e grande simpatia di versi
  • loretta margherita citarei il 09/09/2009 13:44
    è simpaticissima bravo-
  • marcella vitelli il 09/09/2009 13:44
    Molto simpatica, piaciuta.
  • Vincenzo Capitanucci il 09/09/2009 12:10
    Simpaticissima.. Simone... zzzzzzzzzzzzz... zzzzzzzzzz... zzzzz... splash... z... zzz... zzzzzzzzzz...

    un bel vinello... in un fresco venticello...

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