È di metallo matto la membrana che ci distingue
anche quando diafana sembra concedere
quella luce che mi, che ci incanta.
È esangue il cuore che mi pulsa d’amore.
Ledere è sempre stato l’impulso verso me
perché canta l’anima mia mille elegie.
Le ore trascorrono pingui d’ansia e libertà.
Se e ma cedono sovente il passo al carpe diem:
magie in scioltezza, ugge in cattività.
Basterebbe onestà per convincere i cuori?
Viola l’umanità nostra sempre convenienza,
perché ci persuase Dio di non essere animali.
Sali, Sali, tu Sali… par che direbbe,
e nel frattempo la clessidra si sbriciola.
Non basta una vita per imparare alcunché.
E intanto noi, piangendo, godiamo dei beni,
e dei mali, ridendo, soffriamo pensando al domani.
Se fossimo animali non domanderemmo mai “perché? ”