Hanno origini antiche,
hanno fari abbaglianti per la tua deriva,
hanno giovani signore sinuose
che si lasciano amare in un campo di rose,
le città di mare stanno spesso a guardare
gli amori indefiniti che imbrattano i muri di speranze nascoste.
Le città di mare hanno quei viali alberati,
dove passeggiano bambini perduti nei gelati,
dove scorrazzano spider rosse con dei falsi musicanti
dove le mura poco spesse sentono i piaceri dei tanti amanti,
le città di mare col sapore dell’alba,
una ti chiede un gettone ti dice ciao sono Rosalba,
tu resti lì a cercare qualcosa che non trovi,
in fondo al viale due anziani signori camminano piano per ritrovare dolori,
si raccontano delle loro estati
del mare limpido e dei pochi sbandati,
le città di mare sono tutte uguali,
non c’è tempo per te ragazzo col sacco a pelo,
non c’è ragione di pensare di riflettere
lascia stare la politica, la cortesia o quella ragazza,
è già scappata via.
Le città di mare sono stupende d’inverno,
puoi sentire il mare in burrasca che ti arriva dritto nel cuore,
pensare, sognare che una città ci sarà anche per te.