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Speme ultima dea

Speme ultima dea
al dilatar dell’ombre cede
quando l’ultimo baglior del rilucente astro cade
e l’impietoso buio ghermisce l’aere
soffocando d’ombre l’alma straniata e colma.
E l’intelletto si rifugia in Ade.

La mente libera e lasciva
all’appressarsi di Morfeo,
ingannator cortese,
si slancia e poi sorvola l’ombre,
e nel librarsi in volo
rapito da libertà d’aquila planante
recide ogni secolar lacciuolo.
E al rimembrar s’appresta.

Al volgersi al cammin sepolto
scruta la tela desolante,
ad ogni passo aggiunto
un viso conosciuto sbianca
un volto ormai lontano nel suo tempo
registra nella vita un altro ammanco.
E all’ineluttabile s’avvezza.

 

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