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Una strada

Vedi ancora la finestra?
La mia, la tua,
lo scoglio una strada
che scaliamo di corsa,
attenti alle macchine,
alle facce, alle frecce...
Il suo nome è Fortuna,
e ci portò vicini,
e ci portò lontani
da quella finestra,
la mia, la tua,
il muro una strada
che abbattiamo con forza,
attenti a non sporcarci
di melma sotto la pioggia
e la luna.
Castigo! Per Dio!
Qualcuno lo disse...
sul prato del silenzio,
e che dobbiamo fare?
Sopravvivere sballotati sotto le macerie...

Vedi ancora la finestra?
La mia, la tua,
il pianto una strada
che lascio a singhiozzare
per non vederti aspettare,
un'altra volta,
allo steccato imbrattato,
incaprettato.

 

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2 commenti:

  • loretta margherita citarei il 18/09/2009 15:20
    bella per quanto triste.
  • Anonimo il 18/09/2009 12:34
    meraviglioso canto malinconico che ti lascia l'amaro in bocca... sopravvivere alle macerie di una vita... nell'ipotetico abbraccio di una notte senza luce a colloquio con la morte

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