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I demoni (dedicata ai miei nonni)

Depredaste la memoria:
ma misere foglie
furono proiettate,
e nelle pupille
voi credeste,
lucidi diamanti
toccare...

Nel cuore, a noi rimase
una tonda goccia di miele;
nudi del mondo, ma
avvolti dall'armonia...

e voi, crudeli ciechi
vi sbarazzaste
del Custode incomodo,
lanciaste coccarde in onore della vanità!

Ma...
il futuro calice
avveleno' le menti;
la Fenice inchino il capo,
e l'azzurro del cielo
esplose.

Sentimmo profumo di terra,
ed onorammo Te
un Dio selvaggio e giusto,
avverandosi il Domani.

 

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5 commenti:

  • Fiscanto. il 22/09/2009 21:28
    Molto bella... sentita ed originale
  • Fabio Mancini il 22/09/2009 20:42
    Grazie, Doriana. Ora, sembra tutto più chiaro. Fabio.
  • doriana amore il 22/09/2009 19:59
    La poesia è ispirata ad un avvenimento personale di qualche hanno fa... ho scoperto pian piano alcuni aspetti della storia della famiglia della mia mamma che si intrecciano con la storia italiana ai tempi del fascismo...
  • doriana amore il 22/09/2009 19:48
    No... la dedica è ai miei nonni... i demoni sono i servitori del tiranno... nella storia ce ne sono stati tanti... che ti tentano di annullare la vita dei deboli o dei giusti o di coloro che non si sottomettono... distruggendo le cose più care, la casa, le foto, la libertà... ma i ricordi comunque rimangono dolci... segno dell'amore che abbiamo ricevuto dai nostri cari... quelli nessuno potrà distruggerli... e la fenice risorgerà dalle ceneri... cioè c'è sempre la speranza cristiana di un futuro migliore.
  • Fabio Mancini il 22/09/2009 19:39
    I tuoi versi sono ben costruiti, tuttavia sembrano slegati, come se non seguissero una logica, o una trama. Mi farebbe piacere se me la spiegassi (in fondo non c'è niente di male, nel dire che non ho capito). Mi colpisce la contrapposizione che hai creato: da una parte tu, l'amore; dall'altra i Tuoi nonni, i Demoni. Mi piacerebbe se mi spiegassi anche questa cosa, sempre se hai il tempo e la voglia. Fabio.

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