M’immergo nel mare
della notte,
fluttuando tra onde
di alchemici sogni,
stelle dell’Orsa Maggiore
m’indicano vie misteriose.
Selene, la pallida dea,
veleggia con la nave
tra oscuri cirri di sospiri.
In balia di agguati lunari,
urla la carne
reclamando il tuo possesso,
amore mio.
Sei la mia anima, il mio cuore,
corpo del mio corpo,
sangue del mio sangue,
mi uccide starti lontano,
in questa notte,
eterne ore,
streghe sabbatiche,
lanciano incantesimi.
Quieterò lo spirito
al mattino, quando
il velo chiaro tinge
il violaceo ed all’improvviso
il giallo irrompe.
Tornerò ad amarti
con purezza di pensiero
dissolvendo il manto nero.
Come astro,
splenderai nell’aria tersa
della mia anima.