Dall’Alpe, la sorgiva
offusca roccia il passo,
da gocce nuvolose
che vestono montagne.
Scrosciando impetuoso
tra sponde nel suo corso
il grande fiume ricco,
portando imprigionati
ricordi galleggianti
di tronchi e d’erba verdi,
cullando sulle acque
riflessi ormai distorti.
Parlando e discorrendo
col vento presa mano
d’annuncio il preavviso
l’Estate ormai svestita,
viaggiando verso il piano
si specchia il brontolio,
di nubi minacciose
aprendo il cupo cielo,
scandendo tuoni e lampi
rovesci stille gelide
la terra rinfrescare.
Discende tortuoso
lambendo sotto i ponti
avanza minaccioso
del tempo grigio intorno,
dall’acque colorate
dipinte intorpidite
dischiude porte al passo
l’Autunno alle porte.