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MONIE LENTE

Anche i poeti sono inermi
nel rendere l'inchiostro
decifrabile
quando lento
lo scorrere caldo
dell'acqua
rinvigorisce la pelle.
Nel giorno di Dio
l'essere solo,
ma su tutto
l'ESSERE,
organizza l'ordine
dei piaceri e dell'attesa.
Una spuma lieve
di tardo pomeriggio
ondeggia priva di massa e peso.
Sono forse anni che la solitudine
non emana così dolcificanti
fragranze
e rammento
che le lenzuola nuove
conciliano ogni sonno.

 

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11 commenti:

  • Anonimo il 03/06/2011 09:51
    Bellissima
  • mauri huis il 14/05/2011 05:47
    scrivere è scitta bene, non c'è dubbio, ma a me dà l'ansia. quindi è bella
  • Anonimo il 07/08/2009 13:50
    Scrittura particolare, che lascia liberta' di interpretazione. Giornata come vita... in solitudine.
  • Rocco Burtone il 09/07/2009 16:26
    Non male. Qual'è il giorno di Dio?
  • Anonimo il 25/04/2008 14:07
    molto bella, suggestiva e buia come piace a me!
  • Paola Reda il 24/11/2007 22:57
    Lento è l'andamento della poesia come lenta è la presa di coscienza che la solitudine può essere "dolce fragranza". Molto, molto bella la chiusa finale.
  • laura cuppone il 29/09/2007 10:55
    difficilissimo trasferire su foglio l'attesa dell'ESSERE che torna ad amare...
    riflessione di speranza... ben scritta invece.. molto ben scritta.
    ciao L
  • sara rota il 02/07/2007 08:04
    Non mi convince, troppo astratta...
  • augusto villa il 01/07/2007 15:39
    Spero solo di avere il tempo di poterti seguire anche nelle altre opere... Scrivi davvero bene!... con stile!

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